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Dispositivi Anti Taglio Dispositivi Anti Taglio

Più sicurezza

Negli ultimi anni il tema della sicurezza in pista ha conquistato l’attenzione e l’importanza che necessariamente merita. Sono tante le aree in cui si riconosce con evidenza l’esigenza di proteggere, prevenire, informare e gestire un rischio che, quando non calcolato, può essere causa del peggior esito. Da sempre il mondo race è vissuto come il centro di sviluppo delle migliori soluzioni, dove la ricerca applicata alla competizione permette di raggiungere le migliori performance, sfiorando di continuo il limite di ogni elemento coinvolto nella prestazione. Lo sci alpino testimonia come molti attrezzi da gara siano nati da un’esigenza di protezione: pensiamo a caschi, guanti, paraschiena o parastinchi, tutti oggetti ai quali sono state applicate le leggi dell’aerodinamica, della fisica e della meccanica per riuscire a guadagnare anche pochi centesimi senza mai perdere in sicurezza ed affidabilità. In questo panorama i limiti non sono sempre gli stessi, rendendo indispensabile il continuo aggiornamento riconoscendo che i rischi dipendono direttamente da questa tipica evoluzione del limite fisico e tecnologico. Quindi qui ed in questo preciso contesto, ai “dispositivi di protezione individuale da impatto” si inseriscono quelli al “taglio”. Nel dettaglio sappiamo bene come lo sci moderno abbia saputo stressare ogni aspetto legato alla prestazione, arrivando a trattare le lamine come delle vere e proprie lame con proprietà di taglio equiparabili a quelle di attrezzi da lavoro dedicati alla recisione ed al puro taglio. Processi di affilatura e trattamento superficiale che in caso di caduta elevano ancora una volta il rischio di infortunio con una dinamica già nota e molto simile a quella dello short track, dell’hockey e del pattinaggio pista lunga. Parliamo di infortuni gravissimi con severe conseguenze.

Considerazioni

I dispositivi di protezione individuale al taglio che rispondono a queste esigenze devono essere ovviamente indossabili, necessariamente funzionali ed obbligatoriamente efficaci. Nella maggior parte dei casi parliamo di tessuti. Tessuti impiegati per la costruzione di capi dedicati alle attività militari e ospedaliere, tessuti che danno origine a coperture di sicurezza in contesti di edilizia ed ancora tessuti con tante applicazioni nel mondo del lavoro. Si tratta di un settore ben tutelato da normative internazionali con standard che sono la base delle capacità realizzative di ogni azienda coinvolta in un processo produttivo di questo genere. Le norme europee di riferimento sono: EN 13998, EN 1082-2, EN 388:2016, mentre quelle americane sono: ASTM D – 276/'87, ASTM F 1671, ASTM 1342, ASTM 2878. Senza entrare nello specifico di ogni singola normativa cerchiamo di comprendere quali sono le regole che caratterizzano un tessuto anti-taglio. Le metodologie di prova di un tessuto anti-taglio prevedono tutte l’utilizzo di una lama definita nella sua geometria, peso, dimensioni e affilatura. La specificità delle prove di taglio è tale per cui non si prevede mai un singolo taglio, ma un breve ciclo di usura del campione selezionato. Riportare questi dettagli del processo di valutazione di un tessuto anti-taglio, consente di inquadrare al meglio esigenze e necessità del mondo dello sport. Confermando la nostra attenzione sullo sci alpino, possiamo ben intendere come sia molto più d’interesse e di pertinenza il singolo evento di taglio piuttosto che un ripetuto passaggio di una lama su di uno stesso punto. Una seconda osservazione da farsi riguarda il profilo di una lamina di uno sci che non potrà mai essere confrontata direttamente con quello di una lama e che pertanto non avrà mai la medesima capacità di taglio. Le due variabili che sensibilmente influenzano il quadro delle caratteristiche di un tessuto anti-taglio sono: la pressione di impatto tra la lamina ed il tessuto e la velocità relativa tra lo sci e l’atleta.

Dispositivi di protezione da impatto Dispositivi di protezione da impatto
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Gli incidenti

Ormai è all’ordine del giorno il report di infortuni da taglio, passando da quelli meno gravi a quelli in cui si è sfiorato il rischio di danno permanente per l’atleta. Non è allarmismo ma una nuova e comprovata minaccia per i nostri atleti: questo perchè non coinvolge esclusivamente l’atleta d’eccellenza ma è ormai una situazione di vero allarme anche nelle categorie giovanili. Oltre che nella caduta abbiamo anche una casistica di taglio conseguente a scontro tra sciatori, sia in campo libero sia in gare di Slalom Parallelo. Ci permettiamo di documentare, tramite immagine, alcuni casi scelti tra quelli che dimostrano come nessuna parte del corpo può essere considerata a rischio nullo.

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